Fai conto che se il pesce d’aprile è che non c’è nessun cazzo di piano B e non quello che il vecchio sito non chiude mi incazzo di brutto.
Ci sono troppe negazioni, pazienza
Mi sento solo, sono confuso.
Beh, intanto grazie per quel “letterboxd”, corro a farmene uno così la smetto di scaricare film che ho già visto. Cazzo vuoi farci, un po’ l’alzheimer, un po’ che ultimamente mi dimentico i finali, un po’ che ogni giorno ce ne vediamo uno, fatto sta che si rimpiangono i bei tempi in cui c’erano tre o quattro canali e la domenica sera da qualche parte c’era sempre un Die Hard. E li imparavi a memoria, quei film.
Poi, se vuoi tornare a scrivere ben contenti.
Daje. Morbidi. Un passo indietro.
Kekkoz,
tolga quel punto interrogativo!
La vita è già troppo agra…. Lei deve continuare a parlarci di cinema. Ne ha bisogno il cinema, ne abbiamo bisogno noi… o comunque io.
Un saluto
Peccato peccataccio….
proprio adesso che ti avevo scovato!
Spero in una riverniciata veloce, un riediting per un blog più bello che mai…
Oppure rimarremo orfani ( sigh! )
Saluti,
aurevoir…..
Siccome non si possono mettere più i commenti sul tuo sito (che -da bravo lurker qual sono- non ho mai commentato), scrivo qui. Volevo ringraziarti per i buoni consigli che hai suggerito nei cinque anni che ti ho letto. In alcuni casi è stata formazione personale, in altri una scoperta e in altri materiale per bullarsi con gli amici di film esotici dei quali non conoscevano l’esistenza. E via ti ringrazio anche per quella manciata di volte, nelle quali mi sono chiesto perchè stessi sprecando un buon paio d’ore. In bocca al lupo per tutti i tuoi nuovi progetti!
Caro Kekkoz (o +/- giovane cinefilo),
non sono né il primo né l’ultimo che si rammarica per la chiusura del tuo blog per la quale, aggiungo, trovo il tuo post di commiato estremamente riuscito.
Altresì capisco perfettamente le motivazioni che solo chi ha scritto qualcosa nella vita che abbia avuto una storia, un seguito, un successo e ci abbia riversato dentro della passione può capire, poco importa che sia stato un blog (termine fin troppo nuovo per chi ha più di 40 anni) o un house-organ, un giornale parrocchiale o un corrispondenza epistolare.
Pertanto capisco e non ci torno più su.
Ieri sera ho visto dopo molto tempo un film che avevi segnalato e che mi ero messo in lista tra le cose da vedere: The detachment – Il distacco. Film periferico, se vogliamo, ma al cui termine mi è venuto in mente di scriverti queste righe perché credo che la gestione del distacco dalle cose che fanno parte della propria vita sia un tema mai affrontato in modo completo e che fornisce tanti terreni di riflessione e di fascino, investendo tutta una sfera della moralità verso se stessi e gli altri che è un campo di lotta infinito.
Ma al di là del film e del suo tema, ho sentito ieri sera la grande nostalgia non tanto del tuo blog o dei tuoi commenti, che solo poche volte non ho condiviso, quanto della perdita di quella passione e di quel rispetto per l’argomento cinema che muoveva i tuoi post.
Purtroppo la cosa più rara in questa nostra società è proprio la manifestazione della passione autentica per le cose, una passione che non sia legata semplicemente alla vanità di fare qualcosa, al desiderio di ottenere, alla ricompensa sociale o altro, ma semplicemente a quella voglia intima di fare qualcosa di buono utilizzando un proprio talento per donarlo agli altri.
Bukowski metteva tra le quattro cose per cui valesse la pena vivere “creare qualcosa di buono” ed è proprio del tuo talento che sento la mancanza, non tanto del modo con cui si è espresso e sicuramente si esprimerà ancora. E del mix di passione e talento che ha dato lustro al tuo blog, è in particolare il secondo cui voglio rendere merito, poiché di gente appassionata ma incapace o maldestra o fondamentalista se ne vede fin troppo spesso, ma una passione incorniciata in un’azione talentuosa, quella sì, è ciò che fa credere davvero al fatto che l’arte sia qualcosa di quotidiano.
Dunque spero di rivedere la tua passione in altra forma, ma che non scompaia dalla nostra vita, poiché la passione abbinata al talento è davvero quello che manca intorno a noi e quando si vede che in una persona come te albergano entrambe, sarebbe davvero un peccato non goderne.
Aggiungo che la cosa che più mi manca non è tanto il commento ai blochbuster la cui visione è spesso legata solo ad un puro desiderio di evasione cazzara (permettimi questo termine). Molti di noi sono perfettamente consapevoli che andare a vedere Armageddon era una perdita di tempo, tuttavia ci si può recare al cinema anche solo per socialità, per non pensare a niente o per vedere qualche pugno ben assestato ai cattivi.
Quello che invece vorrei ritrovare è quel tuo commento a film che non passeranno mai nelle nostre sale, che non vedremo mai se non in un remake altisonante fra 10 anni. Vorrei essere quel lettore curioso che cerca un libro polveroso che è stato segnalato dall’insegnante brillante, vorrei vedere e sentire qualcosa di nuovo ma che sia stato preceduto da un commento autorevole; insomma vorrei ritrovare quella curiosità che mi facevano nascere i tuoi post e che mi ha condotto a tante piacevoli visioni.
Ecco, tutto qui.
Spero di ritrovare la tua penna qui o fuori da un altro calamaio e di poterne leggere le note.
Fai conto che se il pesce d’aprile è che non c’è nessun cazzo di piano B e non quello che il vecchio sito non chiude mi incazzo di brutto.
Ci sono troppe negazioni, pazienza
Mi sento solo, sono confuso.
Beh, intanto grazie per quel “letterboxd”, corro a farmene uno così la smetto di scaricare film che ho già visto. Cazzo vuoi farci, un po’ l’alzheimer, un po’ che ultimamente mi dimentico i finali, un po’ che ogni giorno ce ne vediamo uno, fatto sta che si rimpiangono i bei tempi in cui c’erano tre o quattro canali e la domenica sera da qualche parte c’era sempre un Die Hard. E li imparavi a memoria, quei film.
Poi, se vuoi tornare a scrivere ben contenti.
Daje. Morbidi. Un passo indietro.
Vedi quello che devi fare
Kekkoz,
tolga quel punto interrogativo!
La vita è già troppo agra…. Lei deve continuare a parlarci di cinema. Ne ha bisogno il cinema, ne abbiamo bisogno noi… o comunque io.
Un saluto
La saluto
Magari.
Daje.
Peccato peccataccio….
proprio adesso che ti avevo scovato!
Spero in una riverniciata veloce, un riediting per un blog più bello che mai…
Oppure rimarremo orfani ( sigh! )
Saluti,
aurevoir…..
Please come back soon Kekkoz!
Siccome non si possono mettere più i commenti sul tuo sito (che -da bravo lurker qual sono- non ho mai commentato), scrivo qui. Volevo ringraziarti per i buoni consigli che hai suggerito nei cinque anni che ti ho letto. In alcuni casi è stata formazione personale, in altri una scoperta e in altri materiale per bullarsi con gli amici di film esotici dei quali non conoscevano l’esistenza. E via ti ringrazio anche per quella manciata di volte, nelle quali mi sono chiesto perchè stessi sprecando un buon paio d’ore. In bocca al lupo per tutti i tuoi nuovi progetti!
Caro Kekkoz (o +/- giovane cinefilo),
non sono né il primo né l’ultimo che si rammarica per la chiusura del tuo blog per la quale, aggiungo, trovo il tuo post di commiato estremamente riuscito.
Altresì capisco perfettamente le motivazioni che solo chi ha scritto qualcosa nella vita che abbia avuto una storia, un seguito, un successo e ci abbia riversato dentro della passione può capire, poco importa che sia stato un blog (termine fin troppo nuovo per chi ha più di 40 anni) o un house-organ, un giornale parrocchiale o un corrispondenza epistolare.
Pertanto capisco e non ci torno più su.
Ieri sera ho visto dopo molto tempo un film che avevi segnalato e che mi ero messo in lista tra le cose da vedere: The detachment – Il distacco. Film periferico, se vogliamo, ma al cui termine mi è venuto in mente di scriverti queste righe perché credo che la gestione del distacco dalle cose che fanno parte della propria vita sia un tema mai affrontato in modo completo e che fornisce tanti terreni di riflessione e di fascino, investendo tutta una sfera della moralità verso se stessi e gli altri che è un campo di lotta infinito.
Ma al di là del film e del suo tema, ho sentito ieri sera la grande nostalgia non tanto del tuo blog o dei tuoi commenti, che solo poche volte non ho condiviso, quanto della perdita di quella passione e di quel rispetto per l’argomento cinema che muoveva i tuoi post.
Purtroppo la cosa più rara in questa nostra società è proprio la manifestazione della passione autentica per le cose, una passione che non sia legata semplicemente alla vanità di fare qualcosa, al desiderio di ottenere, alla ricompensa sociale o altro, ma semplicemente a quella voglia intima di fare qualcosa di buono utilizzando un proprio talento per donarlo agli altri.
Bukowski metteva tra le quattro cose per cui valesse la pena vivere “creare qualcosa di buono” ed è proprio del tuo talento che sento la mancanza, non tanto del modo con cui si è espresso e sicuramente si esprimerà ancora. E del mix di passione e talento che ha dato lustro al tuo blog, è in particolare il secondo cui voglio rendere merito, poiché di gente appassionata ma incapace o maldestra o fondamentalista se ne vede fin troppo spesso, ma una passione incorniciata in un’azione talentuosa, quella sì, è ciò che fa credere davvero al fatto che l’arte sia qualcosa di quotidiano.
Dunque spero di rivedere la tua passione in altra forma, ma che non scompaia dalla nostra vita, poiché la passione abbinata al talento è davvero quello che manca intorno a noi e quando si vede che in una persona come te albergano entrambe, sarebbe davvero un peccato non goderne.
Aggiungo che la cosa che più mi manca non è tanto il commento ai blochbuster la cui visione è spesso legata solo ad un puro desiderio di evasione cazzara (permettimi questo termine). Molti di noi sono perfettamente consapevoli che andare a vedere Armageddon era una perdita di tempo, tuttavia ci si può recare al cinema anche solo per socialità, per non pensare a niente o per vedere qualche pugno ben assestato ai cattivi.
Quello che invece vorrei ritrovare è quel tuo commento a film che non passeranno mai nelle nostre sale, che non vedremo mai se non in un remake altisonante fra 10 anni. Vorrei essere quel lettore curioso che cerca un libro polveroso che è stato segnalato dall’insegnante brillante, vorrei vedere e sentire qualcosa di nuovo ma che sia stato preceduto da un commento autorevole; insomma vorrei ritrovare quella curiosità che mi facevano nascere i tuoi post e che mi ha condotto a tante piacevoli visioni.
Ecco, tutto qui.
Spero di ritrovare la tua penna qui o fuori da un altro calamaio e di poterne leggere le note.
Con affetto.
Daje…
soon stugots?
Che film è quello in copertina?