Chi ben comincia: una guida parziale alle nuove serie tv dell’autunno 2014

Anche quest’anno, come ogni anno, sulla tv americana sono iniziate decine di nuove serie, alcune delle quali destinate a una lunga vita di successi, altre all’oblio, altre ancora all’indifferenza. Il titolo in verità è una mezza menzogna, questa non è una guida alle nuove serie, perché non le ho viste tutte, perché ho una vita, ma a come si sono comportate quelle che, per un motivo o per l’altro, ho deciso di seguire.

Cominciamo con 5 nuove serie che dovreste vedere e poi continuiamo con note sparse sul resto.

Episode 103

1. The affair (Showtime)

Capita piuttosto di rado che una serie riesca a mostrare tutte le sue potenzialità in un solo episodio, e che non ne tradisca alcuna nei successivi. È quello che è successo con questa splendida serie di Showtime, che racconta una relazione extraconiugale (e un’indagine, i cui dettagli vengono rivelati man mano) utilizzando le differenti prospettive dei due amanti (quello che viene solitamente chiamato il “metodo Rashomon”, ma qui non a torto) e creando così un corto circuito tra verità, bugia, memoria e narrazione che fa girare la testa. Cosa ricordiamo, e cosa scegliamo di ricordare? Come dipingiamo noi stessi e gli altri nel ricordo e nel racconto? Sostenuta dalle robustissime performance di Dominic West e Ruth Wilson (che devono, di fatto, interpretare due versioni di uno stesso personaggio), la serie di Sarah Treem e Hagai Levi è un gioiello di televisione, senza dubbio la nuova serie più bella dell’anno. Ed è già stata rinnovata per una seconda stagione, quindi forse anche dell’anno prossimo.

jane

2. Jane the virgin (The CW)

La più bella sorpresa della stagione, però, ce l’ha fatta The CW con questa serie ispirata a una telenovela venezuelana, la storia di una giovane illibata che si ritrova “inseminata” per errore. Suona scema? Non lo è. Anche perché l’incidente di Jane è solo una delle tremila sottotrame di una serie che accumula gioiosamente personaggi, intrecci e intrighi con un ritmo incessante e un umorismo beffardo, unendo alla spudoratezza della soap il cuore di un teen drama e una messa in scena creativa e sopra le righe. Spassosa, a tratti assurda eppure sempre dolcissima e a volte persino commovente, Jane the Virgin è uno spettacolo travolgente, a dispetto di ogni premessa.

flash

3. The Flash (The CW)

Quando si dice vantaggio competitivo. Se c’è voluta l’intera prima stagione perché Arrow diventasse la serie incredibile che è diventata nella seconda, questo spin-off dedicato al velocissimo Barry Allen ha potuto contare proprio su quell’esperienza. E ne ha fatto tesoro: già il pilot mostrava una serie estremamente a suo agio con se stessa, consapevole dei propri limiti ma decisa a puntare tutto sui propri punti di forza. E con un’identità precisa, meno dark del cugino maggiore ma altrettanto convincente nella sua stravaganza. L’impressione dell’incipit è stata confermata dagli episodi successivi: forse c’è qualche meccanismo da oliare, ma la nuova creatura di Greg Berlanti finora non ha sbagliato quasi niente. E se c’è una cosa che Arrow ha insegnato è questo: anche quando va tutto bene, si può sempre fare di meglio. E sono certo che anche The Flash lo farà.

CHARLIE WEBER, LIZA WEIL, BILLY BROWN, MATT MCGORRY, AJA NAOMI KING, VIOLA DAVIS, KATIE FINDLAY, ALFRED ENOCH, KARLA SOUZA, JACK FALAHEE

4. How To Get Away With Murder (ABC)

Si capisce quanto potere abbia Shonda Rhimes nella tv americana quando ci si rende conto che la ABC le ha affidato un’intera serata, con tre serie una dietro l’altra. E mentre Scandal quest’anno si sta riprendendo con forza da una stagione piuttosto mediocre (la terza), il nuovo prodotto di Shondaland non ha deluso le aspettative. Sorta di legal drama dalla struttura aggrovigliata, HTGAWM è con tutta probabilità la serie più ambiziosa della stagione, oltre che la più sensuale (quantomeno sui network), e nonostante non sia sempre scoppiettante come il pilot (impeccabile, andrebbe studiato nelle scuole di tv) è riuscita a mantenere nel corso dei primi episodi una notevole tensione, anche grazie alla tempestosa performance di Viola Davis e di un cast assolutamente perfetto.

MADAM SECRETARY

5. Madam Secretary (CBS)

Quando penso a questa serie mi vengono in mente aggettivi come “rassicurante”, “rilassante”, che a colpo d’occhio non sembrano dei complimenti, e invece. Dopo anni di Scandal e House of Cards, per citarne due, un political drama in cui la protagonista crede nel suo lavoro e nel suo Paese, a nemmeno un decennio dalla fine di The West Wing, sembra quasi fantascienza. Madam Secretary ha il coraggio di raccogliere quell’eredità, che ora sembra persino anacronistica, e lo fa con un livello di professionalità invidiabile, un rinfrescante punto di vista femminile, un ottimo cast (Téa Leoni in testa) e dialoghi che ok, non saranno quelli di Sorkin, ma van giù che è una meraviglia.

gotham

Qualche altra cosa che bisogna dire per forza, tipo a punti

* Il primo punto è quello nero che prima o poi bisogna schiacciare: Gotham (Fox) è stata una delusione cocente. Tutto è relativo, si intende: il “prequel” di Batman di Bruno Heller non è inguardabile, ma è un prodotto incapace di sfruttare un potenziale che, alla vigilia, sembrava straordinario. Finora la serie ha azzeccato il Pinguino e Fish Mooney (grazie alle prove di Robin Lord Taylor e Jada Pinkett Smith) sbagliando quasi tutto il resto, sollevandosi per qualche episodio migliore degli altri, ma rimanendo sempre in bilico sulla soglia della mediocrità. E dire che questa era la serie più attesa dell’anno.

* Una serie su cui non riesco proprio a sbilanciarmi, invece, è Constantine (NBC), tratta proprio da quel fumetto là. Il pilot è stato divertente e poco più, il secondo episodio orribile e impresentabile, il terzo decisamente buono. Quale direzione prenderà? Quella giusta? Chissà. Proprio come con Gotham, io non ho ancora gettato la spugna, anzi, in questo caso sono proprio curioso.

* In questo paragrafo parlo di comedy. Questa non è stata, finora, una buona stagione per le comedy. Nel senso che le due migliori novità dell’anno non sono riuscite a superare la barriera della mezza stagione: sia Selfie (ABC) che A to Z (NBC) sono state cancellate prematuramente, nonostante fossero entrambe due comedy divertenti, brillanti, con due coppie di attori stupendi, e con grandi possibilità per il loro futuro. Anche la sitcom Mulaney (FOX) ha zoppicato fin dall’inizio sia negli ascolti che nella qualità, e sebbene stia cercando (a volte con successo) di trovare una sua strada (dopotutto John Mulaney è un comico di enorme talento) è probabile che faccia la stessa fine entro la fine dell’anno. Quello che ci rimane per il momento è Marry Me (NBC) in cui però David Caspe non è riuscito a replicare l’alchimia di Happy Endings, almeno per ora. A proposito di quest’ultima, è molto meglio Benched (USA) dove ritroviamo Eliza Coupe negli uffici della pubblica difesa, in una sorta di ribaltamento comedy di Suits con un cast notevole (c’è anche Maria Bamford). Infine, mi sono ritrovato ad appassionarmi a Cristela (ABC), che è proprio una sitcom multiple camera “vecchio stile” (con tutto ciò che il formato si porta dietro) ma la simpatia di Cristela Alonzo è irresistibile.

* Qui dentro per qualche motivo si parla solo di serie merigane, ma è più un caso che altro. Una serie britannica di cui tutti dicono meraviglie è The Missing (BBC One), appena cominciata anche negli Usa (su Starz). Non l’ho ancora vista, non fate quella faccia, voi intanto cominciate a recuperarla perché pare che sia clamorosa. Poi vi dico.

* Una piccola segnalazione sul lato animazione: BoJack Horseman (Netflix) è una serie da vedere e ha i titoli di testa più belli dell’anno. Se vi ispirano, datele una possibilità. Fa molto ridere.

* Le nuove serie più belle tra quelle che non ho citato sono Transparent (Amazon) e Survivor’s Remorse (Starz). Il motivo è semplice: ho visto un solo episodio e le sto conservando per i tempi di magra. Ma in entrambi i casi un solo episodio è stato abbastanza per fare un paragrafo dove vi consiglio di recuperarle – anche perché non mi sembra che abbiano la visibilità che meritano.

transpa

E adesso, un po’ di liste a casaccio.

* Queste sono le nuove serie che ho iniziato e poi ho mollato quasi subito perché non ce la facevano: Intruders (BBC America), Black-ish (ABC).

* Queste sono le nuove serie che ho scelto deliberatamente di non vedere: Z Nation (Syfy), Red Band Society (Fox), The Mysteries of Laura (NBC), Scorpion (CBS), Forever (ABC), NCIS: New Orleans (CBS), Happyland (Mtv), Manhattan Love Story (ABC), Stalker (CBS), Bad Judge (NBC), Kingdom (DirectTV), The McCarthys (CBS), State of Affairs (NBC).

* Questa è la serie che prima o poi mi deciderò a vedere, per vedere l’effetto che fa: Gracepoint (FOX).

* Queste sono le serie che non sono ancora iniziate quando scrivo questi punti: Girlfriends’ Guide to Divorce (Bravo, dal 2/12), Marco Polo (Netflix, dal 12/12), Ascension (SyFy, dal 15/12).

Io ho finito. Per tutto il resto c’è Twitter, dove di solito scrivo anche di questa roba. Ciao.

11 comments

  1. Come sempre GRAZIE.
    Una domanda a un cultore della “serialità”: conosci Serial, la (prima?) serie narrata via podcast dalla giornalista Sarah Koenig? Per forza la conosci. Che ne pensi? Negli Stati Uniti sta avendo molto successo, e giovedì si potrà ascoltare il nono episodio. I’m hooked!

  2. La crisi della nuova stagione autunnale si misura dal fatto che roba come HTGAWM e Madam Secretary finiscano in una qualsiasi classifica.
    Ben fatti ma del tutto trascurabili, IMHO.
    Personalmente poi ho molti dubbi anche su The Affair, anche perche’ da quel che ho visto nei primi due episodi, i due punti di vista sono di una scontatezza desolante… voglio dire, lui vede lei come una seduttrice che praticamente gliela sbatte in faccia, lei si vede come una donna ferita in cerca d’amore e comprensione e vede lui come uno sicuro di se’ e tentatore …. un modo assai originale e innovativo di raccontare le differenze tra il maschile e il femminile, non c’e’ che dire!!! Il MODO di raccontarlo o la bravura dei due interpreti non serve a nascondere la banalita’ dei contenuti, almeno per me.
    Molto meglio guardarsi la seconda di Agent of Shield, aspettando Agent Carter ….

  3. Grace: conosco Serial e ne ho letto tantissimo in queste settimane, ma non mi ci sono ancora messo (non sono un grande appassionato di podcast). Forse ci proverò.

    1. Per me non è semplice. Un concetto tutto nuovo: si ascolta, si immagina, si riascolta per capire meglio, non si condivide… Mio marito non ha un livello di conoscenza dell’inglese tale da poter ascoltare con me! E’ sicuramente un limite per un progetto così inteso (solo audio). Ma è una specie di costola di This American Life e non credo fosse rivolto alle audience internazionali… Ma tant’è! Noi affamati prendiamo di tutto!

  4. Concordo pienamente sulla delusione Gotham (a parte il pregiudizio pre-air nell’aver scoperto che è una serie su Batman senza Batman, il ché mi ha provocato un “leggero” fastidio) e sulle mezze sorprese The Affair, How to Get Away with Murder e The Flash, che ha un attore più espressivo della sagoma che si ritrova la serie sorella Arrow, e per questo vince. Ti consiglio vivamente The Missing come la quasi totalità delle miniserie british. Unico appunto: quando parli di The Affair nuova serie più bella dell’anno ti riferisci alla stagione televisiva 2014/15? Perché se parli di 2014 devo dissentire, per me la serie dell’anno è una testa a testa Fargo-True Detective con subito dietro Halt and Catch Fire.

  5. Mannaggia, più che altro mi sarebbe piaciuto leggere cosa ne pensavi. :)
    E rilancio con Transparent. Per me sono le due nuove cose più belle e/o interessanti dell’anno. Quantomeno fra le serie che ho visto (e me ne mancano diverse, lo ammetto).

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